Rosa
Giunse da soggezione quell’innato
sole che spense il mio ardore per ella,
fu’ come dissidio nella mia anima e
solitudine ,la consapevolezza di non amarla piu’
perche’ per me ella fu’ il mio dolore
come l’inganno di una pioggia estiva.
Ora se il mio sospeso sentimento
tornera’ a condannare la mia fragile essenza per lei
come flemma fraganza sto riprovando
il gusto di rispettare me stesso,
e’ affascinato da questo mio nuovo modo di
essere sto perdendo il mio ingannevole sentimento per essa.
Per me forestiero di questa vita
ebro di gioia ,son dedito a raccogliere nuove rose
e lasciarle cadere per il nascere del nostro
tramonto,per te realta’ mia solitudine.
Gianluca Scintu
Guardo la tua solitudine
RispondiEliminamentre pensi a chi ti ha lasciato,
preziosa gemma di una primavera
che fu.
Vedo due alghe rinsecchite
annegare in un bicchiere di
vino e dal pozzo dei ricordi
ubriaca risalire la tristezza.
Sento tonanti rimpianti di edera
che si aggrovigliano in gola
mentre furtiva una lacrima salata
ti bagna la mano.
Con quello che rimane di me
l’ago pensiero ricama petali di
stelle sul tuo viso.
Avvolgo la tua anima con le
mie ali di donna.
Ma non posso toccarti perché
ho le mani crocifisse con bulloni
e vermiglio sangue zampilla.
da:aurora