Non dimentichiamo Rossella Urru, la donna sarda rapita in Algeria


Rossella Urru, ragazza nata in Sardegna e precisamente a Samogheo, provincia
 di Oristano, è una cooperante italiana che è stata rapita in Algeria 
il 22 ottobre 2011 da un gruppo terroristico. Non tutti forse ricorderanno questo caso
 anche perchè dopo 4 mesi, lo stesso sembra essere precipitato in un dimenticatoio generale.
Nessuno ormai ne parla più, ragion per cui l'obiettivo di questo breve articolo
è quello di farne comprendere l'importanza e di portare all'attenzione dei cittadini
italiani questa triste situazione. Rossella Urru lavora per la Ong, “Comitato Internazionale
 per lo Sviluppo dei Popoli“ presso un campo profughi Saharawi per garantire loro viveri,
 acqua e le cure necessarie.


Notizia certa è che la ragazza sarda rapita in Algeria è stata prelevata dal campo
profughi di Hassi Rabuni, capitale amministrativa dei campi profughi per rifugiati
 saharawi, nei pressi di Tindouf, nella notte tra sabato 22 e domenica 23 con
due cooperanti spagnoli,  Ainhoa Fernandez de Rincon  ed Enric Gonyalons.
La prova che Rossella sia ancora viva avviene il 12 dicembre 2011, giorno in cui
viene mostrato un video a un giornalista dell' Afp da parte di un mediatore che si sta
adoperando per la liberazione degli ostaggi. Nel filmato, durata meno di due minuti,
 sono inquadrati i volti di un uomo e due donne, preceduti dal nome dell'organizzazione
 terroristica, dissidente di Al Qaeda, che ha rivendicato il sequestro:
Jamat Tawhid Wal Jihad Fi Garbi Afriqqiya ("Movimento Monoteista
 per la Jihad in Africa Occidentale").

Dalle immagini Rossella Urru è vestita con una tunica di colore blu portano
un velo giallo. Dietro i tre ostaggi si vedono uomini armati, in prevalenza di pelle nera,
 col viso parzialmente coperto da un turbante. Dal 12 Dicembre il caso
di Rossella non suscita più l'attenzione dei media nazionali, telegiornali
e carta stampata. Sono sicuro che dopo aver letto questo articolo in
molti di voi tramite i propri social network vi attiverete affinchè questo
 caso non sia anonimo e soprattutto per attirare l'attenzione del Governo per
 spingerlo a fare ciò che deve fare per liberare Rossella.

Commenti

  1. E' vero, non se ne parla più da tanto... bisogna fare in modo che l'opinione pubblica se ne ricordi e che, soprattutto, qualcuno (più in alto di noi poveri cittadini) sappia dare informazioni.

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