Ippodromi sempre più uno spettro in Italia: noi non vogliamo che gli stessi cavalli lo diventino

Il cavallo è da sempre uno degli amici a quattro zampe più importante e fedele  per l'uomo. Egli è stato per millenni il più potente  trasporto, con la sua forza ha tirato aratri per la sopravvivenza della razza umana. Il cavallo è un animale sensibile,  simbolo e parte integrante della storia dell'umanità.  

Ormai da circa un anno gli ippodromi di mezza Italia  stanno chiudendo i battenti, tra cui quello di Tor di Valle situato in una zona storica della capitale.  Le cause sarebbero imputabili: al calo delle scommesse ippiche, superate dalle migliaia di agenzie di betting che in tutta Italia continuano a nascere come funghi, i tagli del governo di circa il 42% delle risorse ippiche portando il montepremi: da 193 milioni a 110 milioni.

Quando chiude un'azienda centinaia di lavoratori soccombono nella più totale  incertezza, è con loro le proprie famiglie. Nel caso di un ippodromo c'è anche una terza figura a pagare tutto questo: il cavallo. Leggendo vari articoli sulla crisi ippica in Italia una malinconia ha iniziato a pervadere il mio stato d'animo, il perché è abbastanza semplice, centinaia  (per essere positivi) di cavalli potrebbero finire al macello.

Gli stessi proprietari non potranno più mantenerli se non ci saranno più  gare di trotto da svolgere, alcuni cavalli saranno lasciati al loro destino: quello di  pascolare allo stato brado, altri ammazzati, questo è il termine giusto. In un blog ho letto che rischiano la macellazione tipo 15 mila equini.  Vedere gli occhi di questi poveri animali mi mette tristezza, sono intelligenti conoscono a cosa potrebbero andare incontro.

Ricordo ancora il celebre film degli anni '70 " Febbre da cavallo", con Montesano e Proietti, in quel periodo l'ippica era ancora uno sport popolare. Qualche settimana fa  Enrico Montesano , ha acquistato uno dei 500 purosangue dell'ippodromo Tor di Valle che sta chiudendo, l'attore ha chiamato il suo nuovo cavallo Pomata, nome in onore  nel suo celebre ruolo in quel epico film. Il mio appello, è quello di trovare altre persone che hanno l'opportunità di mantenere un cavallo appena sfrattato e a quasi morte certa. 

Spero chi di dovere come la Protezione animale, le associazioni ippiche possano trovare  una soluzione. Ad ogni modo anche se non darà un aiuto concreto il mio pensiero è rivolto anche a  tutte quelle persone che per anni hanno  lavorato negli ippodromi e ora si trovano a vedere quel cancello chiuso dinanzi ai loro occhi.  E' davvero triste ... ogni altra parola è vana.
Vorrei concludere con una citazione da il sito cavallimania.com

 "Non esistono animali che non sanno parlare, ma solo uomini che non sanno ascoltarli...tutti proveniamo da un linguaggio universale...che è quello della vita..."


foto via: [trool.it]

Commenti

  1. Io adoro i cavalli (le mie piccole fanno equitazione), è una vera tragedia... Speriamo che qualche maneggio se li prenda in carico, i cavalli sono meravigliosi, aiutano tanto i bambini...

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