Essere una donna indiana ai tempi d'oggi
Sempre più donne indiane lasciano il proprio paese alla ricerca di un futuro migliore, ma la maggior parte cade nella trappola della prostituzione.
Cosa vuol dire essere una donna indiana ai tempi d'oggi? Probabilmente essere sempre più vicine al pensiero occidentale. Il Guardian è andato in India per descrivere la difficile situazione di molte donne che vivono nella povertà di alcune zone rurali.
False promesse
Le protagoniste sono 2 donne: Malti di 22 anni e Sita di 35 illuse da un buon posto di lavoro in Medio Oriente, invece segregate in una casa a New Dehli con altre 18 donne destinate a prostituirsi, ma per fortuna liberate dalla polizia dopo 4 mesi di prigionia. Purtroppo questo non è l'unico caso isolato in India, si contano più di 3500 donne rapite come fine ultimo quello di farle prostituire.
Destinazione Golfo
Tre anni fa sono state 3400 le persone partite dalle regioni rurali e più povere del paese destinate al viaggio della speranza in Medio Oriente: Arabia Saudita, Bahrein ed Emirati Arabi, ma per molti diventato un purgatorio e mai arrivate, perché rimaste nelle grandi città come schiave del sesso. Ma purtroppo questa violenza fisica e psicologia avviene nello stesso Medio Oriente per le donne indiane che illuse di un lavoro da domestica si vedono costrette a lavorare nei bordelli.
Solitudine
C'è da dire che queste donne partono dai loro paesi senza nessuna costrizione, perché ingenuamente attratte da facili guadagni e forse conosco quello che andranno a fare. Ma inevitabilmente i loro protettori hanno una forte sudditanza psicologica nei loro confronti e le fanno diventare delle schiave del sesso. Anche quando la polizia riesce a liberarle, ormai queste donne non sono più capaci di avere indietro la propria vita, vengono disprezzate dalla stessa famiglia e comunità. In pratica la loro dignità è perduta per sempre.
foto: via sxc.hu
Cosa vuol dire essere una donna indiana ai tempi d'oggi? Probabilmente essere sempre più vicine al pensiero occidentale. Il Guardian è andato in India per descrivere la difficile situazione di molte donne che vivono nella povertà di alcune zone rurali.
False promesse
Le protagoniste sono 2 donne: Malti di 22 anni e Sita di 35 illuse da un buon posto di lavoro in Medio Oriente, invece segregate in una casa a New Dehli con altre 18 donne destinate a prostituirsi, ma per fortuna liberate dalla polizia dopo 4 mesi di prigionia. Purtroppo questo non è l'unico caso isolato in India, si contano più di 3500 donne rapite come fine ultimo quello di farle prostituire.
Destinazione Golfo
Tre anni fa sono state 3400 le persone partite dalle regioni rurali e più povere del paese destinate al viaggio della speranza in Medio Oriente: Arabia Saudita, Bahrein ed Emirati Arabi, ma per molti diventato un purgatorio e mai arrivate, perché rimaste nelle grandi città come schiave del sesso. Ma purtroppo questa violenza fisica e psicologia avviene nello stesso Medio Oriente per le donne indiane che illuse di un lavoro da domestica si vedono costrette a lavorare nei bordelli.
Solitudine
C'è da dire che queste donne partono dai loro paesi senza nessuna costrizione, perché ingenuamente attratte da facili guadagni e forse conosco quello che andranno a fare. Ma inevitabilmente i loro protettori hanno una forte sudditanza psicologica nei loro confronti e le fanno diventare delle schiave del sesso. Anche quando la polizia riesce a liberarle, ormai queste donne non sono più capaci di avere indietro la propria vita, vengono disprezzate dalla stessa famiglia e comunità. In pratica la loro dignità è perduta per sempre.
foto: via sxc.hu
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