In base a una ricerca inglese meglio nascondere i tatuaggi se cerchi lavoro
Vita dura per chi è un cultore dei tatuaggi. Una ricerca inglese condotta in Scozia ha rilevato chi cerca lavoro deve nascondere i tatuaggi poiché presenta un'immagine non positiva al colloquio di fronte al suo nuovo capo.
Non di rado ho sentito di persone che sono dovute ricorrere al chirurgo per togliere i disegni, ho scritte sul proprio corpo perché era un handicap per cercare lavoro, in quanto riduce la possibilità di essere assunti. Queste informazioni sono stare rese note dal British Sociological Association conference on work employment and society di Warwick, in Inghilterra.
Il test è stato condotto in base a un questionario presentati a dei manager che operano in settori quali: banche, alberghiero, pubblica amministrazione, librerie e istituti penitenziari. Le risposte degli intervistati sono state pressoché identiche malgrado il campione degli interessati fosse da un'età compresa dai 30 e i 60 anni. La risposta è stata: la persona che presenta un tattoo in una parte visibile del corpo da il segno di essere un individuo non curato o un delinquente.
Ma il discorso è più complesso in quanto non è tanto il manager in questione a non volere che l'intervistato ha un tatuaggio, ma bensì potrebbe creare fastidio al cliente. Purtroppo ha detto il professor Andrew R. Timming, artefice di questa ricerca - esiste la mentalità radicata di chi ha un tatuaggio debba essere per forza un drogato o un delinquente.
Ma allora cosa dovrebbero dire i personaggi pubblici come calciatori, che quasi tutti presentano vistosi tatto nella braccia o le stars di Hollywood? Proprio vero il medioevo per molte persone non è mai passato del tutto.
foto: via[sxc.hu]
Non di rado ho sentito di persone che sono dovute ricorrere al chirurgo per togliere i disegni, ho scritte sul proprio corpo perché era un handicap per cercare lavoro, in quanto riduce la possibilità di essere assunti. Queste informazioni sono stare rese note dal British Sociological Association conference on work employment and society di Warwick, in Inghilterra.
Il test è stato condotto in base a un questionario presentati a dei manager che operano in settori quali: banche, alberghiero, pubblica amministrazione, librerie e istituti penitenziari. Le risposte degli intervistati sono state pressoché identiche malgrado il campione degli interessati fosse da un'età compresa dai 30 e i 60 anni. La risposta è stata: la persona che presenta un tattoo in una parte visibile del corpo da il segno di essere un individuo non curato o un delinquente.
Ma il discorso è più complesso in quanto non è tanto il manager in questione a non volere che l'intervistato ha un tatuaggio, ma bensì potrebbe creare fastidio al cliente. Purtroppo ha detto il professor Andrew R. Timming, artefice di questa ricerca - esiste la mentalità radicata di chi ha un tatuaggio debba essere per forza un drogato o un delinquente.
Ma allora cosa dovrebbero dire i personaggi pubblici come calciatori, che quasi tutti presentano vistosi tatto nella braccia o le stars di Hollywood? Proprio vero il medioevo per molte persone non è mai passato del tutto.
foto: via[sxc.hu]
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