Italia: Banda larga quasi inesistente nelle zone rurali
In Italia non siamo messi di certo bene per quanto concerne la banda larga dove solamente il 17% delle zone rurali ne usufruisce. Sono questi i dati sconsolanti emersi dalle associazioni CIA, AGIA, e Cittadinazaattiva, della nostra rete nazionale. Come si è capito si sono rilevati degli incredibili ritardi rispetto ad altre nazioni più organizzate nelle connessioni veloci distribuite nella totalità del loro territorio.
In Italia la banda larga continua sostanzialmente a diffondersi nelle città e metropoli dove l'89% delle persone può disporre e utilizzare una connessione veloce specialmente al nord, ma nettamente inferiore è la possibilità di accedere nelle zone rurali e campagna con il solo 17%.
Questo dato influisce in maniera negativa sulle aziende agricole specialmente del sud che non hanno accesso alla rete. Anche in questo caso quelle del nord risultano più informatizzate. Portando la banda larga anche alle zone rurali gioverebbe senz'altro all'economia ''liberando risorse per 35 miliardi di euro''.
Ma forse a chi di dovere non interessa dare un servizio anche alle persone extra metropoli e città. E' noto che ciascun euro investito nelle tecnologia ICT frutta 1,45 di incremento sul PIL nazionale. Ma vai a spiegarlo ai politici, persone che ci governano di oltre 70 anni che amano la retroattività e non sanno neppure inviare un SMS. Poi se provi a chiedergli cosa sia un programma open source... lasciamo perdere.
Eppure ormai avere internet non dovrebbe essere più un privilegio ma un diritto e un'esigenza. Infine per la cronaca secondo l'Onu l'Italia è al 57 esimo posto al mondo per il digitale. Un bel primato non c'è che dire.
In Italia la banda larga continua sostanzialmente a diffondersi nelle città e metropoli dove l'89% delle persone può disporre e utilizzare una connessione veloce specialmente al nord, ma nettamente inferiore è la possibilità di accedere nelle zone rurali e campagna con il solo 17%.
Questo dato influisce in maniera negativa sulle aziende agricole specialmente del sud che non hanno accesso alla rete. Anche in questo caso quelle del nord risultano più informatizzate. Portando la banda larga anche alle zone rurali gioverebbe senz'altro all'economia ''liberando risorse per 35 miliardi di euro''.
Ma forse a chi di dovere non interessa dare un servizio anche alle persone extra metropoli e città. E' noto che ciascun euro investito nelle tecnologia ICT frutta 1,45 di incremento sul PIL nazionale. Ma vai a spiegarlo ai politici, persone che ci governano di oltre 70 anni che amano la retroattività e non sanno neppure inviare un SMS. Poi se provi a chiedergli cosa sia un programma open source... lasciamo perdere.
Eppure ormai avere internet non dovrebbe essere più un privilegio ma un diritto e un'esigenza. Infine per la cronaca secondo l'Onu l'Italia è al 57 esimo posto al mondo per il digitale. Un bel primato non c'è che dire.
sono stata in estate su una montagna in abruzzo e non arrivava internet...mi sentivo mancare qualcosa..ormai deve essere diffuso ovunque, senza non sappiamo più vivere!
RispondiEliminaci sono i pro e contro, non riuscire cmq a fare nulla senza il nostro smartphone e internet.
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