L’arte nel design: il design è arte.

London design festival
Ciò che oggi siamo abituati a considerare come arte, vedi ad esempio i quadri dei grandi pittori del Rinascimento, piuttosto che le chiese barocche o l’antica arte romana, altro non è che il frutto di un rapporto tra un Mecenate del tempo (che solo in alcuni casi era lo Stato, il più delle volte era un privato) e l’artista.

Da questo rapporto sono nate le grandi opere che tutti conosciamo. Nell’era moderna però non esiste più quell’ecosistema culturale ed economico che ha portato alla nascita di opere come la Gioconda o la Venere del Botticelli. È venuta meno l’importanza del ruolo del Mecenate mentre invece lo Stato, inteso come il pubblico, è diventato centrale nella promozione e conservazione dell’attività artistica locale.

In altre parole, è difficile immaginare di poter rivedere grandi artisti “singoli”. L’ecosistema artistico è piuttosto caratterizzato da tanti piccoli nomi che proprio perché in regime di forte concorrenza, faticano di più ad emergere.

Questo spiega perché molti di quelli che 200 anni fa avremmo semplicemente chiamato artisti oggi hanno invece intrapreso percorsi creativi alternativi alle arti figurative tradizionali, esplorando, ad esempio le possibilità presenti nell’ambito del design.

Attraverso questa premessa siamo quindi in grado di capire davvero perché oggi il design rappresenti la prima forma di arte dei tempi moderni. Una forma di arte che a sua volta si esprime attraverso mille rivoli che sono prima creativi ma poi anche commerciali.

Ecco quindi che il connubio arte-design finisce per far produrre i suoi frutti in settori inattesi come quello dell’arredamento, dove anche una lampada o un set di tappeti moderni come questi, possono portare al proprio interno tutti i segni tipici di un’espressione artistica riconosciuta. Espressione che proprio perché riconosciuta viene quindi proposta in larga scala; questo significa produzione industriale e vendita massiva che avviene sia attraverso i canali tradizionali, sia attraverso nuove esperienze di commercio come gli store online.

Tuttavia, il fatto che tali creazioni di design piuttosto che di arredo, siano diventate beni di consumo non deve farci pensare che abbiano perso la loro iniziale valenza artistica.

Non a caso proprio intorno ad esse si stanno sviluppando tutta una serie di mostre a tema che portano il design all’interno dei musei e dei centri espositivi tradizionali.
Un esempio molto interessante in materia è quello di TRAME, una mostra che sarà presente dal 15 settembre fino alla seconda metà di novembre alla Triennale di Milano, organizzata da Elena Tettamanti ed Antonella Soldaini.

Il titolo della mostra, TRAME, non è altro che un gioco di parole che serve a nascondere, nemmeno più di tanto, il protagonista principale delle creazioni che verranno esposte nel centro meneghino, il rame, utilizzato in questo caso non per le sue caratteristiche di conduzione dell’elettricità quanto piuttosto per la sua malleabilità e per il suo colore vivace non molto distante dall’oro.

Due caratteristiche che hanno portato il rame ad essere scelto da artisti, designer, architetti e progettisti, sia per la realizzazione di vere e proprie opere d’arte, sia per la creazione di oggetti di design: un’ulteriore prova del legame stretto tra arte e design ai tempi di oggi.
Così, raccogliendo collezioni provenienti da enti pubblici e privati, anche internazionali, TRAME presenterà un lungo percorso che si snoderà prevalentemente secondo quattro sezioni principali dedicate al rame nell’arte, al rame nel design, al rame nei progetti di architettura ed infine al rame nelle applicazioni scientifiche.


Diverse le grandi firme che sarà possibile incontrare muovendosi nei percorsi di TRAME. Ad esempio nell’area dedicata agli utilizzi del rame in architettura troveremo dieci diversi modellini alcuni dei quali portano la firma dei principali architetti moderni come Renzo Piano piuttosto che Aldo Rossi o James Stirling.

Elena Ridolfi

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