Fotografare fa bene all'anima



Quando scattiamo una foto siamo partecipi di un momento unico immortalato dalla nostra macchina fotografica. Fotografare fa bene all'anima è un ottimo antistress e sviluppa la nostra creatività. Oggi giorno esistono tantissimi siti dove caricare i propri scatti, forse il più famoso è Instagram nato inizialmente per condividere i propri selfie, ora invece è possibile imbattersi in fotografie spettacolari di paesaggi meravigliosi e altri soggetti. Da non professionista della fotografia, il mio soggetto preferito sono i tramonti, credo i più facili da immortalare. Attraverso la fotografia siamo capaci di condividere le nostre emozioni e pensieri di quel dato istante. Anche il soggetto che decidiamo di fotografare rappresenta la personalità del fotografo, chi come me predilige immortalare tramonti, alba o mare e probabilmente una persona che ama sognare e stare in silenzio a contemplare la natura.

Quell'immagine è voluta e ricercata perché già esisteva nella nostra mente, insomma c'è un connubio indissolubile che lega la fotografia ai nostri sogni e la sfera psicologica. Nulla nasce per caso, nasce da una nostra passione o desiderio. La fotografia fa parte a tutti gli effetti dell'arte terapia, nella quale l'opera dell'artistica viene catalogata come espressione dell'inconscio, un modo come tanti per parlare di se stesso comunicando attraverso l'immagine. Ognuno di noi è capace di fotografare un tramonto, ma non tutti hanno il talento di cogliere l'attimo, il mix di colori perfetti e il punto perfetto dove il sole sta andando a dormire. Fotografiamo per ringraziare l'Universo, per cibare la nostra anima e per condividere un'emozione con altre persone. Immortalare uno scatto è qualcosa di personale e un mondo interiore che si rivela a quello esterno e alla collettività. Le foto che scattiamo sono una testimonianza di quello che il nostro occhio e stesso inconscio riesce a percepire in quell'istante: confrontare due scatti fatti nello stesso momento da due soggetti differenti e stesso obbiettivo, noterete che ci sono delle diversità.


La foto come cura dell'anima 

Tra le varie sedute di counseling esiste anche quella con la foto. Il paziente porta con se una fotografia, la quale diventa il punto di partenza della seduta. Lo psicologo incoraggia il suo assistito a parlare ad esplorare quell'immagine che potrebbe condurlo (a seconda dei casi) a uno sblocco e fornire interessanti soluzioni. Ovviamente per questo argomento lascio la lettura di altri post, quello che voglia comunicare e ben altro: fotografare è un vero toccasana per l'anima e per l'umore. La foto è come una poesia capace di raccontare le tue emozioni e non vuole nulla in cambio.

Ps: Su Instagram se volete Aggiungermi mi trovate come Everyluke

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