Pinocchio, il vero finale macabro del Burattino
Pinocchio è senz'altro il libro per i bambini più conosciuto della storia, ed è pure il libro italiano più venduto al mondo. All'inizio era un romanzo a puntate pubblicato sul Giornale dei bambini nel 1881, edito da Enrico Mazanti. La storia del burattino è un connubio di letteratura pedagogica classica e moderna e una certa dose di disincanto simile al verismo per grandi di Giovanni Verga. Otto le puntate dove veniva descritta la vita di Pinocchio assieme a suo padre Geppetto, in maniera pressa poco simile a quello che possiamo leggere nel libro odierno.
Pinocchio, un finale macabro
In origine il finale era macabro: Pinocchio non diventa un bambino in carne e ossa, ma muore impiccato ad una quercia dal Gatto e la Volpe, scena che comunque viene descritta anche nel celebre film con Nino Manfredi, nella parte di Geppetto e Franco Franchi e Ciccio in Grassia nei panni del Gatto e la Volpe. Mentre esalava l'ultimo respiro Pinocchio avrebbe detto 'Oh babbo mio! se tu fossi qui! E non ebbe fiato per dir altro.
Chiuse gli occhi, aprì la bocca, stirò le gambe e, dato un grande scrollone, rimase lì come intirizzito'. I lettori del giornale, prevalentemente giovanissimi rimasero scioccati dal terribile epilogo, decidendo di scrivere in massa al giornale e chiedendo che l'autore modificasse il finale della storia. Ci vollero due anni per Collodi per completare l'opera, redatta a grandi linee come oggi la conosciamo. Il finale fu così convincente che la fiaba di Pinocchio fu tradotta in 240 lingue. La popolarità dell'opera di Collodi si deve anche alla produzione Disney del 1940, che mai come in quella circostanza raggiunse l'apice del proprio successo.
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