Gasperino il Carbonaro: essere Marchese del Grillo


Il Marchese del Grillo è senz'altro una delle commedie italiane che mi ha appassionato di più è continuo a guardare a distanza di anni. Oltre al Marchese ho amato un'altra figura interpretata sempre da Alberto Sordi 'Gasperino il Carbonaro'. Un uomo che trascorre le sue serate all'osteria con gli amici e nei pochi momenti quando non è ubriaco, in una stanza sporca adibita come abitazione confeziona carbone assieme alla moglie e figlia, conducendo una vita misera e di privazioni.  

Quasi per caso viene scoperto dal Marchese del Grillo ai Fori Romani: Gasperino è appoggiato a una colonna ubriaco fradicio. Onofrio decide di portarlo alla villa e farlo diventare il Marchese del Grillo, che si rivela un suo sosia perfetto. Al risveglio, Gasperino crede di essere morto per trovarsi in un palazzo ed essere riverito da una schiera di servitori. Si sente come dentro a un sogno ma che per qualche strana coincidenza è diventato realtà. Ora è diventato padrone di tutto e tutti e ha la facoltà di licenziare il suo amministratore. Può ubriacarsi in cantina bevendo i vini più pregiati. 

La burla del Marchese del Grillo è talmente riuscita bene che suo zio un Monsignore è convinto che Onofrio è posseduto dall'anima di un carbonaro morto. Ma Gasperino per quanto è vestito da nobile, ha la sensazione che tutto questo avrà una fine. Una fine cinica colorata da un risveglio ancor più drammatico, dove la moglie non crede a una parola del suo racconto di quando era Marchese. Gasperino piange perché è tornato a essere carbonaro, ormai non conosce più qual è la verità, se davvero anche per un solo attimo è stato Marchese. È proprio nel patibolo, al posto del Marchese del Grillo, Gasperino urla al popolo e al boia 'La testa che volete voi è quella del Marchese del Grillo, io sono Gasperino il carbonaro. Cosa vi ridete?, Tanto siamo dentro un sogno, io pure sono un sogno'. 

Commenti

Post popolari in questo blog

La Musica: una potente energia e medicina naturale

Il complicato mondo del segno del cancro

L'Edicola: un bene da preservare