Incendi Sardegna: Siete il male


Incendi Sardegna: non se né può più, siamo arrivati a un punto di non ritorno, ormai quando leggo dell'ennesimo incendio il mio livello di sopportazione ha superato ogni limite. Questa estate è una vera indecenza, centinaia di ettari bruciati per mano di qualche vile, di un frustrato nei confronti della società, oppure per qualche centinaio di euro commissionato da qualche terzo! Magari chi ha appiccato l'incendio si vanta con amici o sui social del suo essere Sardo, quando invece di sardo non ha nulla, perché un figlio mai potrebbe sognare di fare del male alla propria mamma. Solo ieri nella zona di Siniscola sono andati in fumo più di 600 ettari di bosco senza contare a decine di fattorie distrutte e animali carbonizzati. Negli occhi di molti sono apparse due foto emblematiche: la prima un bosco incenerito con un cavallo ustionato in tutte le parti del corpo, la seconda, la disperazione di un pastore nel vedere le sue pecore carbonizzate e la sua azienda in cumuli di cenere. Quanta cattiveria e vuoto d'anima per aver architettato tutto questo. Ci vorrebbero leggi più severe per questi criminali e nessuno sconto della pensa. Chi appicca un incendio deve essere trattato come chi mette in repentaglio la vita di una persona o tentato omicidio. 

Purtroppo sin da piccolo ho dovuto scontrarmi con questa dura realtà, rare sono state le estati senza incendi, ma quest'anno si è toccato il fondo (oltre 1000 da inizio stagione). Ma a ogni cosa c'è un limite, fuori i nomi, siamo arrivati a un punto di non ritorno. Io e la maggior parte dei Sardi amanti della nostra terra non possiamo capacitarci di questo scempio; ci sentiamo feriti nell'anima e siamo vicini a coloro che hanno perso tutto per conto di una mano vile. Un pensiero a tutti quegli animali arsi vivi. Piromane china il capo, spero che presto anche tu possa diventare cenere.

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