Il Processo a ANNA BOLENA: Incapace di controllare i propri desideri Carnali

 


 Al rogo? Forse è troppo, è pur sempre una regina! Ma deve essere chiaro, la testa deve cadere dal suo collo! Queste dovrebbero essere stati gli ordini e le parole di Enrico VIII per l'esecuzione della sua ex moglie, Anna Bolena. Rea seconda il sovrano di tradimento, ma in realtà per non essere riuscita a concepire un erede maschio.

Quel carattere veemente e risentito di Anna, ma soprattutto quel destino che non volle Anna essere madre del futuro re d'Inghilterra!. Un amore mai nati da parte della corte e dello stesso popolo, portarono a Enrico VIII a considerare la sua consorte una figura scomoda di cui liberarsi a tutti i costi.

Non passò troppo tempo: un giorno non qualunque di aprile del 1536, Anna Bolena venne indagata per alto tradimento o meglio per tradimento a Enrico VIII°. Poche settimane dopo: il 2 maggio dello stesso anno fu trasferita, portata con una barca e arrestata nella Torre di Londra, dove si racconta di vedere il suo fantasma.

In quegli stessi giorni, furono arrestati i presunti amanti della regina: Lord Giorgio Bolena (fratello di Anna); Mark Smeaton (musicista di corte d'origine fiamminga); il poeta Thomas Wyatt, Henry Norris (cortigiano della Camera della Corona e amico del re fin dall'infanzia); Francis Weston (un giovane gentiluomo facente parte della cerchia di intimi della regina), William Brereton e Richard Page (entrambi cortigiani della Camera Privata del re).

A partire dal 12 maggio 1536, i presunti amanti della Bolena furono processati a Westminster. Mark Smeaton fu il primo a essere interrogato e imprigionato, è l'unico (probabilmente sotto tortura) a confessare di essere stato l'amante della regina. Tutti gli altri accusati negarono fortemente le accuse, in special modo George, imputato del grave peccato di incesto con la sorella.

Al cospetto di prove tangibili, gli accusati furono riconosciuti colpevoli e condannati a morte: il 17 maggio 1536 nella Tower Hill, il luogo della Torre di Londra dove avvenivano le esecuzioni, e nello stesso giorno l’arcivescovo Cranmer dichiarò nullo il matrimonio tra Anna e Enrico VIII, quindi illegittima la loro figlia Elisabetta.

  Il 15 maggio ebbe inizio il processo contro Anna Bolena; nella giura vi era anche il suo ex fidanzato, Henry Percy, e un suo zio materno, il duca di Norfolk. Secondo l'accusa la regina veniva processata per adulterio, incesto, stregoneria e alto tradimento, per aver ingannato e tradito il re, plagiandolo con i suoi incantesimi e cospirando con i suoi amanti di farlo uccidere.

 La Bolena si difese con tutte le sue forze contro ogni accusa, ma invano: Enrico VIII fermo nella sua decisione di sbarazzarsi di lei e così, come del cognato George e tutti gli altri accusati, anche la Bolena fu dichiarata colpevole e condannata a morte.

  Una delle testimonianze più pesanti contro la regina fu fornita dalla sua stessa cognata, Lady Rochford, che l'accusò esplicitamente di incesto col fratello e lasciò intendere di aver ricevuto da Anna confidenze in merito alla presunta impotenza del re, cosa questa che avrebbe messo in dubbio l'effettiva paternità di eventuali figli.

  Anna trascorse gli ultimi giorni della sua vita rinchiusa nella Torre di Londra,  sorvegliata da quattro dame. La nobildonna passava da uno stato emozionale di tristezza profonda, al riso al pianto e alla disperazione, e quella richiesta al soprannaturale di donarle il sonno eterno, prima di affrontare l'amaro calice del patibolo. Tutto questo veniva riferito per corrispondenza al primo ministro Cromwell. Si dice che Anna vaneggiasse la speranza di poter trascorrere la sua vita in clausura.

Ma il suo destino era già scritto: il re, in segno di clemenza, commutò il rogo con la decapitazione, consentendo l’uso non della scure, ma della spada, più adatta a una regina. A tal proposito Enrico VIII fece venire da Saint-Omer, in Francia, un boia esperto, rapido ed eccellente di nome Jean Rombaud per eseguire la condanna

Come riporta ancora una volta una lettera del carceriere Kingston, Anna commentò tale decisione del sovrano asserendo: «Ho sentito dire che il boia è molto bravo, e poi il mio collo è sottile», prima di scoppiare a ridere.

 La mattina di venerdì 19 maggio 1536, poco prima dell'alba, Anna chiamò Kingston, il suo carceriere, perché assistesse alla messa assieme a lei; in quell'occasione la regina giurò più volte – subito prima e subito dopo aver ricevuto il sacramento dell'Eucaristia – in sua presenza, sulla salvezza eterna della sua anima, che mai era stata infedele al re

 Ma arriviamo all'epilogo: Anna si inginocchiò in posizione verticale. Poi le dame che l'avevano accompagnata le tolsero il copricapo. Mentre un'altra dama le legò una benda sugli occhi. D'improvviso il boia Rombaud sfoderò la spada nascosta nella paglia. il suo gesto era spiegabile con l'intenzione di cogliere di sorpresa la condannata.

 Inoltre il boia gridò ancora ''Portatemi la spada'', in modo che Anna d'impulso volgesse lo sguardo avanti. In quell'esatto istante il boia calò la spada sul suo collo, staccandoglielo in un colpo solo. Una dama coprì la testa della regina con un panno bianco, mentre le altre si occuparono del corpo.

Si dice che Thomas Cranmer, mentre si trovava nei giardini di Lambeth Palace, nel sentire i colpi di cannone che segnalavano l'avvenuta esecuzione disse al teologo riformista scozzese Alexander Ales, che si trovava con lui: «Colei che è stata la regina d'Inghilterra sulla terra oggi diventerà una regina in cielo»; quindi si sedette su una panchina e scoppiò a piangere.

Anna Bolena, colei che era stata moglie del re Enrico VIII, regina d’Inghilterra per tre anni e portatrice del motto «La più felice», si congedava così dal mondo, lasciando come eredità sua figlia Elisabetta, che sarebbe diventata la più grande sovrana della storia inglese.

Oggi è stato asserito che nessuna delle accuse mosse contro Anna fosse attendibile. Anna Bolena è morta come tante altre donne perché scomoda, perché essendo donna essere superiore.

 

 http://www.ereticopedia.org/anna-bolena

 https://it.wikipedia.org/wiki/Anna_Bolena

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