Giovanni Minoli: la vera storia della piccola vedetta lombarda



 Chi di noi non ha mai sentito parlare della storia La Piccola Vedetta Lombarda, racconto reso famoso dal libro di De Amicis 'Cuore''. Forse alcuni non lo sanno, eppure La Piccola Vedetta Lombarda non è una storia inventata. Lo scrittore prese quasi sicuramente spunto da Giovanni Minoli, il vero bambino eroe di questa tragica vicenda. Solo nel 2009 si è scoperta la vera identità grazie a delle ricerche fatte nella citta di Voghera.

A 150 anni dalla sua gesta eroica è stato pubblicato un libro '' Io sono la piccola vedetta Lombarda'' - un rifacimento giallo - storico - letterario, ambientato proprio nelle campagne Vogheresi, per la precisione nella frazione di Campoferro, dove si può trovare ancora il pioppo bianco, che la tradizione ci indica come l'albero dove si arrampicò la piccola vedetta Lombarda.

Purtroppo il materiale che sono riuscito a trovare non è tantissimo, ma ho pensato di rendere lo stesso omaggio a questo piccolo martire del Risorgimento Italiano. 

Giovanni Minoli è nato a Corana, un piccolo comune in provincia di Pavia, il 23 luglio del 1847. Nel 1859 ancora dodicenne, l'Italia si trova in pieno risorgimento, per la precisione a combattere la Seconda Guerra d'Indipendenza, decisiva per il processo di unificazione dell'intera nazione. Nello stesso anno, il 20 maggio nella battaglia di Montebello, la quale decretò la vittoria dei franco - piemontesi contro l'impero austriaco, Giovanni Minoli si ritroverà a essere protagonista ed eroe per sua insaputa.

Minoli abitava nelle vicinanze nella cascina Scortica, come viene riportato nel libro  '' Io sono la piccola vedetta Lombarda''. Minoli intravide arrivare un gruppo di cavalieri guidati dall'ufficiale dell'esercito sardo -piemontese. Il soldato nell'impossibilità di sapere se nelle vicinanze potevano esserci truppe nemiche, chiede a Minoli di salire su un albero per verificare l'avanzare di reparti austriaci.

Giovanni non ci pensa due volte e ubbidisce all'ufficiale, informando che la sua vista era molto aguzza e poteva vedere fino a un miglio di distante. Dopo alcuni istanti salito nel ramo più alto dell'albero, Minoli riesce effettivamente ad avvistare un luccichio di baionette non lontane e uomini a cavallo, quasi sicuramente appartenenti all'esercito austriaco.

Ottenute le informazioni, è nonostante l'ufficiale gli ordini di scendere, Giovanni coraggiosamente continua a dare altre utili informazioni. Purtroppo il ragazzo stesso viene individuato dalle truppe nemiche, le quali senza alcun remora lo colpiscono al petto. 

Nel racconto di De Amicis, vi sono alcune varianti: si parla di un frassino mentre nella realtà si trattava di un pioppo ancora esistente, e nel romanzo il ragazzo cade a terra morendo quasi subito.

Nei fatti storici invece, il reparto di cavalleria torna a Voghera, dove si trovava il quartier generale franco-sardo del generale Forey, che riferiscono dell'accaduto e scortano Minoli in ospedale. Purtroppo a seguito delle gravi ferite riportate, in particolare ad un polmone, e complici le inadatte tecniche mediche del tempo, portano Minoli a patire indicibili sofferenze per 6 mesi.

Giovanni Minoli si spegnerà su un letto d'ospedale a soli 12 anni, il 4 dicembre 1859, fino all'ultimo istante fu vegliato da soldati piemontesi e francesi. Nel Risorgimento italiano furono migliaia i giovani che morirono con il sogno di una Italia Unita, basta ricordare lo stesso Mameli morto a 21 anni. E magari tra qualche tempo gli dedicherò un video!

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